Sequele neurologiche tardive negli adulti sopravvissuti a leucemia linfoblastica acuta infantile
I bambini con leucemia linfoblastica acuta spesso guariscono, ma le terapie alle quali sono sottoposti potrebbero essere neurotossiche.
Sono disponibili poche informazioni sull’incidenza e la gravità delle sequele neurologiche a insorgenza tardiva nei sopravvissuti a leucemia linfoblastica acuta ed è stato quindi portato a termine uno studio per determinare incidenza di esiti neurologici avversi a lungo termine e fattori di rischio correlati al trattamento.
Lo studio ha analizzato gli esiti neurologici avversi manifestatisi dopo la diagnosi in 4.151 adulti sopravvissuti a leucemia linfoblastica acuta infantile che hanno preso parte allo studio CCSS ( Childhood Cancer Survivor Study ), una coorte retrospettiva di sopravvissuti a 5 anni dopo tumore infantile diagnosticato tra il 1970 e il 1986.
Una coorte di fratelli dei sopravvissuti selezionata casualmente è stata utilizzata come gruppo di controllo.
L’età mediana alla valutazione dell’esito è stata di 20.2 anni per i sopravvissuti.
Il tempo mediano di follow-up prima della morte o dell’ultima valutazione a partire dalla diagnosi di leucemia linfoblastica acuta è stato di 14.1 anni.
Il 64.5% dei sopravvissuti aveva ricevuto radiazioni craniali e il 94% chemioterapia intratecale.
Rispetto alla coorte di controllo, i sopravvissuti hanno mostrato un rischio elevato di insorgenza tardiva di deficit sensoriali a livello uditivo-vestibolare-visivo ( rate ratio, RR=1.8 ), problemi di coordinazione ( RR=4.1 ), problemi motori ( RR=5.0 ), crisi epilettiche ( RR=4.6 ) e cefalea ( RR=1.6 ).
Nell’analisi a variabili multiple, la ricorrenza è risultata essere il fattore più importante nell’aumento del rischio di insorgenza di complicanze neurologiche tardive.
In conclusione, i bambini trattati con regimi terapeutici che includono radiazioni craniali per leucemia linfoblastica acuta e quelli che vanno incontro a recidiva hanno un maggior rischio di sequele neurologiche di insorgenza tardiva. ( Xagena2010 )
Goldsby RE et al, J Clin Oncol 2010; 28: 324-331
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